In viaggio con l’artista attraverso Involucrum – Michela Ongaretti
In viaggio con l’artista attraverso Involucrum, mostra personale di Afran presso MA-EC L’articolo di Michela Ongaretti pubblicato su artscore.it ripercorre la mostra personale “Involucrum” di Afran. La mostra a cura di Angela Madesani si è tenuta a novembre 2017 presso la galleria MA-EC nel centro di Milano. Puoi leggere l’articolo completo cliccando il seguente link: artscore.it
In Vino Veritas – Performance artistica a Barzio
Domenica 16 luglio 2017 presso il Palazzo Manzoni a Barzio avrà luogo la performance artistica “In Vino Veritas” di Afran.
Inaugurazione Atelier Chez Afran
Sabato 22 aprile 2017 a Pescate presso l’area Mossini è stato inaugurato l’Atelier Chez Afran. Il pubblico presente è stato accolto nello spazio esterno antistante la fabbrica e intrattenuto con della buona musica. A seguire uno scambio di battute tra il critico d’arte Chiara Cardini e l’artista Camerunense. Quindi i presenti sono stati accompagnati attraverso il corridoi buio che porta all’atelier dai movimenti eleganti di Cinzia Galliani. All’interno ha avuto luogo una performance di danza dove la ballerina interagiva con le opere e le persone presenti, accompagnata dalla musica di Francesco Arecco. Prima di concedersi il pubblico ha avuto modo di degustare un ricco buffet. Nella galleria fotografica alcuni scatti di Daniele Levis Pelusi che rappresentano la serata e la performance degli artisti intervenuti. Sotto il testo di presentazione che ha accompagnato l’evento. Presentazione a cura di Chiara Cardini atelier ‹atëli̯é› s. m., fr. [dal fr. ant. astelier, der. di astelle «scheggia di legno», che a sua volta è dal lat. tardo astella, dim. di astŭla variante di assŭla «scheggia; assicella di legno»]. – Propriamente, il luogo di lavoro di artigiani; anche, studio, laboratorio, soprattutto di artisti: l’a. di un pittore, di uno scultore; a. di restauro; e con uso estens., a. fotografico. Al di […]
Il jeans come espressione di identità
L’arte contemporanea, questa sconosciuta. Chi l’avrebbe mai detto che con dei jeans vecchi, usati, magari anche stracciati e stinti, fosse possibile creare un’opera d’arte? Eppure, è proprio quello che fa Francis Nathan Abiamba, in arte Afran, artista camerunense che ha scelto il jeans come mezzo espressivo per veicolare messaggi forti, che parlano di identità superficiale e profonda, di ricerca di sicurezza e di libertà. Pur essendo un materiale così concreto e comune (e in parte proprio per questo motivo), il jeans viene investito da Afran di significati simbolici, che manifestano le lacerazioni dell’uomo contemporaneo: espressione di sé versus omologazione, libertà versus sicurezza, essenza versus esteriorità. Lasciamoci spiegare da Afran stesso come, attraverso il jeans, si possa esprimere la propria identità nel mondo complesso in cui viviamo. Iniziamo con qualche nota biografica: so che sei nato in Camerun e che hai fatto diversi spostamenti prima di approdare in Italia. Puoi parlarci del percorso che ti ha portato qui? Io sono del Camerun, ma mio papà era della Guinea Equatoriale e a un certo punto sono voluto andarci per riscoprire le mie radici; sono rimasto in Guinea per due anni e nel 2008 ho esposto lì la mia prima mostra personale. Dopo […]